ONORA IL PADRE E LA MADRE
( NO CARBON - NO LIFE)

 
  Cap.5-Quale è la causa del riscaldamento terrestre?
 

 

 

A questo punto allora è lecito chiedersi : Quale è la causa del riscaldamento terrestre? E perché è stata trovata una correlazione tra l’aumento della temperatura terrestre e la concentrazione di CO2 nell’atmosfera?

L’esiguo aumento di temperature rilevato a livello planetario negli ultimi due secoli, non è quindi dovuto all’aumento della concentrazione della CO2 che era in grado di assorbire totalmente le emissioni radiative delle superfici terrestri nella zona tra 550 ed 800 cm-1 già nell’era pre-industriale ma è semplicemente dovuto al fatto che sono aumentati a dismisura i consumi energetici , e quindi il riscaldamento, nel nostro pianeta a causa soprattutto di due principali ragioni, e cioè l’enorme aumento della popolazione mondiale che è passata da circa un miliardo nell’era preindustriale ai quasi otto miliardi dell’era attuale e soprattutto l’enorme cambiamento del nostro tenore di vita accompagnato da un allungamento significativo della aspettativa di vita.

Noi utilizziamo il calore derivato dalle sorgenti fossili per alimentare le nostre fabbriche, costruire le nostre case, lavorare i nostri campi, per i nostri allevamenti, per i nostri mezzi di trasporto, per riscaldare le nostre case in inverno e rinfrescarle d’estate. Tutto questo comporta inevitabilmente un riscaldamento globale che è indipendente dalla tipologia della sorgente energetica a cui facciamo riferimento.

L’aumento della concentrazione di CO2 nell’atmosfera non è quindi la causa del riscaldamento terrestre ma è soltato un indice della produzione di energia ottenuta dalle sorgenti fossili che attualmente sono la forma di energia preponderante.

La cosiddetta transizione energetica necessita quindi di un approfondito esame ed una attenta valutazione dei pro e dei contro dei provvedimenti che si intendono adottare per mantenere l’aumento della temperatura terrestre entro 1,5 °C dall’inizio dell’era industriale.
La decarbonizzazione dell’atmosfera con l’ambigua definizione di “emissioni zero” comporta il forte rischio a medio e lungo termine di sottrarre materia prima al processo della fotosintesi clorofilliana che è indispensabile al mantenimento della vita sul nostro pianeta

La natura ci ha mostrato che la strada della fotosintesi è quella più idonea a conservare il nostro pianeta, ed il nostro compito è quello di favorire questo processo e di incrementare la riforestazione delle nostre terre.

L’utopia di una sorgente illimitata, a costo zero, per alimentare una crescita economica infinita è del tutto fuorviante e devastante e finirà per aggravare irrimediabilmente i problemi del clima che stiamo attualmente affrontando.

Il cosiddetto ricorso alle energie rinnovabili che ci consentirà una crescita illimitata è una pura illusione, infatti l’uso di qualsiasi tipo di energia comporterà l’assunzione di calore che verrà utilizzato tale e quale oppure trasformato in lavoro con la necessità di dissipazione del calore residuo che verrà effettuata attraverso processi radiativi dovuti alle molecule di acqua negli stati alti dell’atmosfera. La CO2 è come il mercurio dei vecchi termometri che misura il calore assorbito dal corpo, e quindi la temperature ma non è la causa dell’aumento della temperature.

Utilizzare altri tipi di fonti energetiche diminuirà l’immissione di altra CO2 in atmosfera ma non la quantità di calore che verrà accumulata nel nostro pianeta, e che verrà dissipata da processi radiativi che ristabiliranno l’equilibrio ad una temperatura necessariamente superiore o trasformata in energia chimica tramite la fotosintesi.
L’energia atomica delle centrali a fissione ed addirittura di quelle a fusione verrà trasformata in calore nei processi di raffreddamento delle centrali stesse.

Perfino le cellule fotoelettriche utilizzate nel sistema fotovoltaico, che sono notoriamente di colore nero, comportano un incremento di assorbimento della radiazione solare nei campi solari che sono destinati a sostituire in parte i prati, le foreste e le coltivazioni delle nostre campagne.