Il Resto del Carlino 4/5/1981

 RIBADITA IN UN CONVEGNO LA NECESSITA' DI TUTELARE IL SEGRETO  PROFESSIONALE

Stampa libera e democratica per essere al servizio dei diritti del cittadino

 Su iniziativa dell'istituto superiore di giornalismo, di concerto con il preside della facoltà di giurisprudenza si è svolto a Camerino nell'aula Magna dell'Università "un convegno sul tema: "informazione e libertà; segreto e diritto di cronaca". Relatori sono stati il prof. Alessandro Pace dell'Università di Roma, il prof. Domenico Pulitane dell'Università di Macerata, il dott. Vittorio Emiliani direttore del quotidiano romano "II Messaggero", il dott. Salvatore Senese segretario generale dell'Associazione Nazionale Magistrati e il dott. Alessandro Cardulli vice segretario della federazione Nazionale della Stampa. Tra il folto e qualificato uditorio composto prevalentemente da docenti e studenti universitari, sono stati notati il dott. Cino Palletta direttore dell'Istituto superiore di giornalismo, il rettore, il preside, della facoltà di giurisprudenza dott. Simona Colarizi, il Presidente del Tribunale dott. Giovanni Sabalich e l'avvocato Guido Calvi stimato penalista per la sua partecipazione al processo "Valpreda".
Ha aperto i lavori il prof. Pace, il quale ha tenuto ha sottolineare la vergognosa discriminazione tra la professione giornalistica ed altre come medico, avvocato, notaio e sacerdote. Infatti mentre l'operato di costoro è tutelato dalla legge, non essendo tenuti a riferire ai pubblici funzionari il contenuto dei colloqui avuti con i loro clienti, il giornalista è privato del diritto al "segreto professionale", o per lo meno ne usufruisce solo parzialmente. Una gravissima lacuna questa - ha sostenuto il prof. Pace - da colmare al più presto se non si vuole ulteriormente modificare e umiliare la stanipa già tanto provata in questi ultimi tempi.
Il direttore del "Messaggero", ha messo in luce il ruolo essenziale e insostituibile della stampa in una società democratica e in continua evoluzione come la nostra. "Il giornale - ha detto Emiliani - concepito, non come strumento di potere o di sostegno dello stesso, ma come portavoce delle istanze e dei problemi sociali è uno strumento preziosissimo da custodire gelosamente e difendere strenuamente, come unica arma efficace a disposizione del cittadino per la difesa e il rispetto dei suoi diritti, contro i soprusi dei pubblici pote ri".
Ha concluso quindi la prima fase degli interventi della mattina il prof. Pulitanò, il quale ha svolto un' ampia ed approfondita relazione sugli aspetti tecnico-legislativi dell'attuale normativa che disciplina i rapporti tra stampa e pubblici poteri.
Primo Relatore del pomeriggio è stato il dott. Senese il quale ha lamentato le gravi carenze insite nell'attuale legislazione che in alcuni casi preclude totalmente al giornalista la possibilità di avere delle informazioni. La stampa per assolvere il suo arduo e delicato compito deve poter invece disporre di una legislazione agile, e moderna, al passo coi tempi.
Terminava il convegno l'intervento del dott. Alessandro Cardulli, il quale ha messo in
evidenza l'arretratezza dell' attuale legislazione nei rapporti tra gionalista e fonti di informazione; una legislazione da mutare radicalmente e nel più breve tempo possibile per permettere al giornalista disvolgere la sua professione con serenità, obbiettività e correttezza come avviene nei paesi europei più avanzati.
Al termine degli interventi si è acceso un vivo dibattito; al quale ha preso parte il pubblico. Particolare interesse ha dimostrato l'avv. Calvi, il quale, ricollegandosi agli argomenti svolti dai relatori, ha lanciato una spietata accusa al governo "colpevole in trent'anni di non essere stato capace, di cambiare una legislazione anacronistica e borbonica". .
Quindi si è levato da questo convegno, un accorato appello al governo perché modifichi il, più presto l'attuale legislazione, adeguandola ai tempi e alle nuove esigenze di una società che cresce incessantemente.

Livio Angeloni