L'IMPORTANZA DELLE VACCINAZIONI PER IL SINGOLO E LA COMUNITA'


 

 

Sono sempre più numerosi i genitori che decidono di ritardare la vaccinazione dei loro figli, oppure optano per una vaccinazione selettiva (scelgono arbitrariamente di vaccinare i loro figli contro alcuni patogeni ma non contro altri) o addirittura scelgono consapevolmente di non vaccinare i loro bambini.
Tutto ciò sta causando una recrudescenza di malattie che si credevano eliminate, quali il morbillo endemico e la rosolia congenita, malattie potenzialmente invalidanti o fatali in alcuni casi.
Ugualmente dicasi per altre gravi malattie infettive che ci eravamo abituati a non vedere più quali la difterite, la pertosse, la poliomielite.
Alcuni casi di meningite da Haemophilus influenza di tipo b (Hib), anche questa malattia gravissima che colpisce bimbi molto piccoli, inclusi neonati e lattanti e prevenibile con un vaccino, sono stati segnalati recentemente.
La resistenza da parte di alcuni genitori a vaccinare i propri figli è causata dall'ansia riguardo a possibili eventi avversi legati ai vaccini.
In passato i genitori, conoscendo ed avendo davanti agli occhi le tragiche conseguenze di contrarre malattie infettive quali la poliomielite o la difterite, non avevano dubbi sul sottoporre a vaccinazione i loro bambini.
Nel 1998 fu pubbblicato un articolo, successivamente rimosso poiché giudicato fraudolento, che riportava una correlazione tra il vaccino morbillo-parotite-rosolia e l'autismo.
Tale studio è stato smentito a più riprese da vari studi successivi condotti in svariati centri nel mondo.
Tuttavia le conseguenze di quel primo fraudolento articolo rimangono vive anche a causa di una campagna di amplificazione che opera principalmente attraverso il web ed il passaparola nei social network. I genitori esprimono un ampio spettro di perplessità, ed invocano il diritto di crescere i loro figli secondo i loro principi etici e religiosi.
Mentre pochi sono i genitori che si oppongono fermamente alla vaccinazione, molti genitori hanno perplessità proprio per questa campagna che è stata effettuata negli scorsi anni.
E' una questione ampia che vede legge, etica e medicina a confronto. Ad esempio vi è chi invoca il diritto ad esprimere il consenso informato per la vaccinazione. Ma tale diritto non deve prevalere sul diritto dei più a vivere in una comunità protetta dal rischio di malattie infettive prevenibili.
E' chiaro che non vaccinare il proprio bambino lo metterà al riparo da alcune note reazioni avverse ai vaccini, quali le reazioni allergiche possibili peraltro con qualunque farmaco. Inoltre un bambino non vaccinato che vive in una popolazione di bambini vaccinati sarà protetto dal cosiddetto effetto gregge (la malattia non comparirà nella popolazione perché la maggior parte dei bambini è vaccinata). Tuttavia se un numero consistente di genitori opterà per non vaccinare il proprio bambino, verrà meno proprio l'effetto fregge.
Inoltre siamo a conoscenza di lattanti che hanno contratto la meningite da Haemophilus influenzae di tipo b (Hib), malattia prevenibile con la vaccinazione, e che ora portano con sé le sequele neurologiche incluso un ritardo mentale, come effetto della scelta dei loro genitori; o di adolescenti non vaccinati che hanno contratto la poliomielite e vivono oera le conseguenze della paralisi neurologica.
Oggi non si poò e non si deve mettere in discussione l'importanza e la necessità delle vaccinazioni per il bene del singolo e della comunità.

Mauro Stronati.