Nuovi propulsori per l'automotiv


 

 

L’auto elettrica di cui tanto si parla è davvero la soluzione ?
Vorrei porre all’attenzione alcune considerazioni che ritengo siano degne di riflessioni (i dati Numerici tratti dal video di Milena Gabanelli apparso al TG de La sette il giorno 22 Giugno alle 20,25).
Nel mondo si producono circa 80 milioni di auto (di cui 2 milioni elettriche). La Cina ne produce la metà: questo paese è all’avanguardia sull’utilizzo di questa tecnologia.
L’auto elettrica e’ dotata di batterie i cui componenti sono litio, cadmio, cobalto (materiali molto rari ).
La Cina ha concessioni per decenni con i paesi produttori (molto pochi) di questi materiali controllando il 90% del mercato mondiale. In particolare ha colonizzato il Congo che produce il 60% del cobalto oggi esistente, materiale che può essere recuperabile solo al 5 % dai residui delle batterie.
Ne consegue la prima considerazione , e cioè che nella filiera produttiva la Cina è e sarà il “dominus assoluto“ per i prossimi decenni.
Ancora : le batterie hanno una durata media di 8 anni, il processo di riciclaggio è estremamente complesso. Questa tecnologia è in mano praticamente solo alla Cina, la quale già oggi è il fornitore unico per tutta l'Europa .
A Shenzhen opera la Foxconn ( la fabbrica del mondo ) con 330000 operai.

Seconda considerazione : dopo il covid si auspicava un accorciamento della catena del valore, pura illusione, questo settore merceologico, considerato strategico in tutto il mondo, sarà una dependance della Cina ed in particolare per quello che riguarda l’Europa.
Ancora: il prezzo medio di una utilitaria elettrica è di 37000 euro (per l'auto tradizionale è di 22000 euro, disponibilità del mercato di riferimento 8000 euro). Oggi è una produzione quasi elitaria i cui clienti saranno favoriti oltretutto da bonus nazionali (Italia 4000 euro, Francia e Germania 14000 euro), favorendo l’importazione impropria.
Ancora, il tempo medio di ricarica della batteria è cira di 12 ore, è evidente la necessità di una ricarica presso la propria abitazione, la quale dovrà essere dotata di rete elettrica progettata per assorbimenti di grande potenza.
Il 95 % per cento dei nostri condomini non è in queste condizioni. Infine, siccome in natura (almeno sul nostro pianeta) esiste una equivalenza energetica significa che il nostro problema di inquinamento lo trasferiamo dal centro in periferia.

Alla luce delle considerazioni esposte ritengo giustificabile pensare come la tecnologia venga piegata agli interessi economici delle lobby di settore i quali hanno interesse a porre barriere all’ingresso di potenziali competitori, utilizzando senza scrupolo e a mio parere indebitamente “l’amore” per l’ambiente.
A riprova di ciò mi chiedo come mai “ la trazione ad idrogeno” è stata praticamente confinata a pochi estimatori ?
La risposta è semplice: l’idrogeno è disponibile in tutto il mondo a costi risibili.
Ultima annotazione, l’auto elettrica per essere prodotta ha necessità del 30% di manodopera diretta in meno e di circa il 12 % di MDO indiretta in meno.
La logica di una progressiva riduzione del fattore umano è costantemente presente in ogni scelta ad alta competizione.

Roberto Cardinali