50 - Ponte-diga di Sant’Antonio in Cesalonga (XV sec.)

 

Rilevante per la storia economica del paese fu la costruzione del ponte di Sant'antonio, già di Cesalonga, nell'omonima borgata, iniziata nel 1427, a 23 anni dall'ultimazione dell'altro di Fontenuova, per opera del mastro Stefano da Monte Milone e portata a termine da Domenico Barlese da Caldarola.
Il nuovo ponte, in sostituzione di uno risalente al XII sec., non si costruì per dare un comodo accesso alla città ma venne concepito come una grande macchina idraulica, dotato di arcate, gradinate e platea, che formando un imponente chiusa dirigeva le acque su di un vallato, un lungo canale che alimentava i numerosi mulini dell'adiacente borgo Conce (borgo che ancora oggi costituisce una rara testimonianza di archeologia industriale di primo impianto medievale).

Fin dal XII sec. è documentata la presenza di numerosi mulini nel borgo di Cesalonga; un ponte con una chiusa nei pressi del borgo vi doveva già esistere, tanto che nel 1308 il ponte già minacciava il crollo e fu riparato.
A metà del XIV sec. risale un secondo documento che lo cita ubicato in contrada Sventatora, probabilmente più a monte dell'attuale posizione.
Con la costruzione della nuova chiusa e del ponte rimase inutilizzato il vecchio vallato ed il precedente ponte con relativa torre di difesa.
L'edificazione del ponte avvenne in tempi molto lunghi per mancanza di finanziamenti, tanto che nel 1470 dopo la prima costruzione, il ponte era ancora in parte costituito da travatura lignea e, mancante di qualche volta in mattoni, aveva continuamente necessità di riparazioni.

arch. Debora Bravi

Bibliografia
R.PACIARONI, I ponti del sistema viario sanseverinate, in Atti e Memorie di Deputazione e storia patria per le Marche, LXXXIX-XXCI, 1984-1986, p.737-750.







51 - Chiesa di Sant’Antonio di Cesalonga (XIII sec.)

 

Notizie storiche

La realizzazione di questo edificio dedicato a S.Antonio dalle limitate dimensioni viene fatta risalire intorno al XIII secolo, la chiesa apparteneva alle proprietà del monastero di San Lorenzo in Doliolo.
Sorgeva in posizione strategica a circa 100 metri dal ponte di Cesalonga, nei pressi dell'omonima borgata, ricca di mulini e di numerosi opifici idraulici, presenti fin dal XII sec. e di proprietà dei monasteri benedettini di S.Lorenzo e S.Eustachio.
Da un documento del 1341, riportato in un manoscritto del Ranaldi, risulta che l'abate del monastero di S.Eustachio aveva donato tempo addietro all'abbate di San Lorenzo in Doliolo uno spiazzo "ove fabbricata avea una chiesa in onore di Maria Vergine e di S.Antonio Abbate nella contrada di Cesalonga circa mezzo miglio lontana dalle mura della città di San Severino".
Il borgo di Cesalonga venne completamente distrutto nell'anno 1354 dalle truppe del Cardinal Albornoz guidate da un certo Fra Morriale.

Descrizione architettonica

Il volume chiuso e parallelepipedo interamente in mattoni, coperto a capanna, caratterizzato dalla presenza di numerose buche pontaie, si contraddistingue nel prospetto ovest di facciata, per l'antico romanico portale, a tre archivolti a tutto sesto, in conci lapidei.
Restano dell'antico disegno del fronte, alto 11 m e largo 10, antichi bianchi cantonali in blocchi squadrati lapidei finemente connessi, tracce di un cornicione orizzontale che sembra dividere la sottostante parte intonacata, presumibilmente affrescata, dalla superiore, oggi priva di intonaco ma ornata dal rosone in asse al portale e, dai segni che si leggono, dalla trecentesca cornice ad archetti pensili trilobati, disposti a centina.
L'apparecchio lapideo del portale è opera di sapienti intagliatori di pietra, è composto dai due piedritti d'imposta strombati, formati ciascuno da due squadrate paraste in regolari conci, ingentilite nel mezzo da scultoree colonnine tortili, coronati da capitelli ornamentali a motivi vegetali e frutta e a proseguire dagli archivolti ornati alla stessa maniera dei piedritti.
L'architrave orizzontale che definisce la soprastante lunetta è anch'esso scolpito con quattro simboli e nel mezzo la Tau, emblema della Confraternita di Sant'Antonio Abate.

Nella parete laterale destra si aprono due finestre a sesto acuto ornate da fregio in laterizio, ed una porta anch'essa ad arco acuto oggi tamponata.
Sul fianco sinistro è presente un portale in cotto, a doppio archivolto ma dai caratteri semplificati ed arco a sesto acuto.

arch. Debora Bravi

Bibliografia
R.PACIARONI, I ponti del sistema viario sanseverinate, in "Atti e Memorie di Deputazione e storia patria per le Marche", LXXXIX-XXCI, 1984-1986, p.738.