06-Palazzo Gentili di Rovellone

 

 

 


Descrizione:
Sorta all'inizio, probabilmente, su palizzate provvisorie, la cintura dei portici sarà poi concretizzata, anche strutturalmente, da specifici atti amministrativi.
Nel primo che si conosca (1369) il Consiglio di Credenza, in occasione di una singola richiesta di `licenza` edilizia, concede in generale ai privati proprietari di case sulla piazza la possibilità di usufruire del suolo pubblico per costruire archi su colonne.
Altri ne seguiranno (volti anche ed ottenere l'allineamento dei nuovi edifici con quelli esistenti) che porteranno, nell'arco di circa due secoli, alla definizione della caratteristica conformazione `a fuso`, con portici quasi continui sui due lati della piazza principale del `Borgo`.
L'edificio é il frutto di una pesante ristrutturazione di edifici medioevali voluta da Francesco Gentili e completata nel 1524, come attestano le iscrizioni poste sugli architravi delle due finestre centrali del piano nobile.
Dagli antichi feudatari di Rovellone si crede derivata la famiglia Gentili. Ai signori di Rovellone appartenevano i castelli di Isola e Frontale che vendettero al Comune di Sanseverino nel settembre 1305, già in un documento del 1347 i Gentili sono ricordati quale famiglia nobile abitante nel quartiere di San Lorenzo. L'imponente prospetto è ripartito su due livelli di finestre sovrapposte ad un basamento loggiato rivestito da bugnato in mattoni. La facciata fu realizzata in tempi diversi pur ripetendo le stesse scansioni ed ornati alle aperture; le finestre al piano nobile, poggiate sopra la cornice di coronamento del bugnato loggiato, sono alla "guelfa" suddivise da una croce in pietra di travertino con epigrafe nella cornice trabeata. Nel fronte si conserva una ringhiera in ferro battuto in stile cinquecentesco. All'interno del loggiato prospetta l'ingresso principale con l'imponente portone ligneo centinato, impreziosito dai mascheroni scolpiti da Venanzio Bigioli; attraverso un androne si accede al nobile scalone a pozzo sostenuto da pilastri con balaustrata in pietra gessina. Il palazzo contiene al suo interno una corte pavimentata ed un giardino, quest'ultimo si affaccia su via Massarelli attraverso un muro di recinzione con portale centinato ornato in chiave da uno stemma lapideo con l'arma della famiglia Gentili.



GENEALOGIA


Il feudo dei Rovellone
di Federico Uncini
http://www.fabrianostorica.it/fortificazioni/dintorni/rovellone.htm

I Rovellone furono dei potenti feudatari ,discendenti da un ramo degli Attoni di Cerreto e Matelica.
Questa nobile famiglia probabilmente nel XI secolo era consorziata con i signori del gastaldato di Pierosara.
Le proprietà dei Rovellone sono citate nei documenti di S.Vittore del 1104, dove in alcune donazioni all'abbazia sono nominati i castelli della Civitella, Precicchie e Serra Secca.
Questi signori nel XII secolo possedevano anche le fortezze d’Avvoltore, Grotte, Castelletta, Rotorscio, Frontale, Isola S.Clemente, Accola, Crino, Anticola.
La loro dimora era una rocca costruita sulla cima dell'omonimo monte situato in prossimità della gola della Rossa.
Oggi del maniero rimangono solo miseri resti delle mura di cinta.
Ai piedi della rocca, in località le Falasche, esisteva il borgo oggi completamente scomparso.
Il feudo nei secoli X-XII controllava una moltitudine di territori, da Serra S.Quirico ad Apiro fino a Cupramontana, Valdicastro, Albacina e Pierosara.
Nel 1227 il conte Corrado di Gentile donò a S.Silvestro dei Guzzolini una località chiamata Grottafucile dove fondò il primo monastero dell'ordine dei Silvestrini.
Nel XIII secolo i Rovellone stipularono un accordo con il comune di Jesi, ponendo i loro averi a difesa di quest'ultimo, con il patto di risiedere in questa città tre mesi l'anno e di lasciare liberi i propri vassalli di inurbarsi nel Comune.
Con il conte Gentile, il feudo dei Rovellone divenne il più potente dell'alto Esino.
Alla sua morte avvenuta nel 1303 ,si aprì una grossa disputa per la successione tra gli eredi, che coinvolse anche Jesi e Fabriano.
Quest'ultimo nello stesso anno s’impadronì dei castelli di Precicchie e Rovellone e nel 1305 acquistò dalla contessa Margherita per 20.000 libbre ravennati e anconetane le fortezze d’Avvoltore, Grotte e Castelletta.
Di conseguenza Jesi scese in guerra e dopo alterne vicende si arrivò ad una pace tra i contendenti, stipulata nel 1308 e riconfermata nel 1318, dietro un pagamento agli eredi del conte Gentile.
A Fabriano furono riconosciuti i possedimenti dei castelli di Rovellone, Castelletta, Grotte, Avvoltore e Precicchie.